Quali emozioni sono legate al racconto del passato? Come vengono espresse, sia nella narrazione verbale che in quella non verbale? E quali emozioni ci legano o ci separano da chi ci racconta il suo passato o il passato collettivo? Ed ancora: quali emozioni proviamo davanti alle rovine materiali del passato, specie se lasciate nell’abbandono? Quali sono le emozioni suscitate dal patrimonio culturale e in che misura la tutela, il recupero e il riuso dei monumenti mira ad una loro fruizione emotiva?
L’ambiguità del rapporto emotivo col passato si legge già sin dall’epica omerica: il racconto dei fatti passati suscita piacere, ammirazione, competizione, ma anche paura, angoscia, poiché nel passato si trova l’origine di sventure presenti. D’altro canto, l’epica conta sulle emozioni che può suscitare in un pubblico che vuole ascoltare vicende lontanissime nel tempo, il cui legame col presente viene istituito nella mente di chi ascolta o di chi legge . Guardare al passato significa spesso averne nostalgia, talora nel sogno impossibile di ricrearlo o superarlo; ma non meno spesso si guarda al passato per rifiutarlo, provando vergogna, cercando anche di nasconderlo o deformarlo. La gamma di emozioni che attraversa le narrazioni del passato è dunque amplissima, e dipende dai contesti culturali, dalle condizioni materiali, dagli scopi a cui si guarda al passato. Si cercano per il prossimo numero di Archivi delle emozioni (AdE) contributi da tutte le epoche, a partire dall’antichità, da tutti i tipi di narrazioni e di prodotti artistici e culturali.
Lingue accettate: italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco.
Scadenza per l'invio delle proposte: nessuna
Data di pubblicazione prevista: nel fascicolo successivo
Istruzioni e procedura per l'invio delle proposte.