Abstract
La società contemporanea conosce un nuovo concetto di perdita, diverso dalle epoche passate. Nella cornice del capitalismo, la perdità è diventata tabù, non si accetta più e non si vuole essere contagiati dai ‘perdenti’. D’altro canto, nulla davvero va completamente perso, ma resta nelle rete, anche quando crediamo di averlo cancellato, oppure come rifiuto, in attesa di essere riciclato. La perdita diventa così l’ultima utopia di una cultura senza dei, a cui in passato era demandata la responsabilità di dare ordine e senso alle perdite, alle separazioni, alla morte.
Riferimenti bibliografici
Han B.-C. 2022, Le non cose. Come abbiamo smesso di vivere il reale, Torino.
Reckwitz A. 2021, Auf dem Weg zu einer Soziologie des Verlusts, «Soziopolis: Gesellschaft beobachten», URL https://nbnresolving.org/urn:nbn:de:0168-ssoar-80750-2.
Zaoui P. 2015, L’arte di scomparire. Vivere con discrezione. Traduzione di A. Guareschi,Milano.

Questo lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Copyright (c) 2023 Archivi delle emozioni