Abstract
L’Antigone - la mia Antigone – ripropone qui il suo dispositivo fisico corporale al centro della sua proposizione d’essere: una proposizione che vuole testimoniarsi da una lingua scelta e dunque Maternale. È da lì che metterà in azione il suo corpo “innamorato”, il suo corpo politico capace di gesti politici e, lo farà, con un’evidenza poietica/poetica. In una tragedia ogni gesto ha la complicità di un rito; ha l’immedesimazione di un sacrificio. È questo che ho compiuto nella mia trans-scrittura de L’Antigone. Ho eseguito una mediazione corporea non con il testo ma con il personaggio stesso, conciliando con la sua fisicità, una storia che continua fino a oggi, fino a noi.
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